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Tormentoni estate 2019: le pagelle

Fabio Rovazzi

Da Takagi e Ketra a Fabio Rovazzi: ecco promossi e bocciati tra i tormentoni dell’estate 2019.

Dopo giorni, settimane o anche mesi di rotazione radiofonica, è tempo di pagelle per i tormentoni dell’estate 2019. Tra pezzi reggaeton, brani radiofonici e altri più ricercati, con l’amore sullo sfondo o come grande protagonista, mai come quest’anno l’industria musicale si è sbizzarrita con canzoni dedicate solo al periodo estivo, dalla struttura semplice, banale e spesso asfissiante. Scopriamo insieme quali sono stati i promossi e i bocciati di questa stagione. Ecco le pagelle dei tormentoni estate 2019.

Post scriptum: il giudizio è ovviamente personale, non si offendano gli autori o i fan degli artisti in questione.

Tormentoni estate 2019: le pagelle

Fabio Rovazzi
Fabio Rovazzi

Playa di Baby K – Voto: 4

Una delle regine dell’estate ha fatto centro anche stavolta, proponendoci una canzone vietata ai maggiori di quindici anni e con un ritmo che è sempre lo stesso da anni. Per carità, dall’estate non ci attendiamo nulla di diverso. Da Baby K, che ha il potenziale per creare prodotti migliori, sì. Ripetitiva.

Jambo di Takagi e Ketra – Voto: 5

L’effetto sorpresa dello scorso anno con Amore e capoeira è ormai passato. La hit esotica dell’estate ha cambiato le coordinate geografie, l’ordine dei fattori e poco altro. Anche le ritmiche africane sembrano poco autentiche, e quel che ne viene fuori è un prodotto che ha davvero poco da dire. Peccato, perché con la musica di provenienza africana si possono tirar fuori cose egregie. Basti pensare all’album di Beyoncé per The Lion King. Spreconi.

Mambo salentino di Boomdabash e Alessandra Amoroso – Voto: 4

Il premio tormentone più irritante dell’estate lo vince probabilmente il riff di ottoni di Mambo salentino. Un hook che, dopo un paio di mesi d’ascolto, arriva a dar fastidio quanto e forse più di un ronzio di una zanzara. Peccato, perché Non ti dico no dello scorso anno era di ben altro livello. E di certo le colpe non sono da attribuire a Sandrina, che prova a metterci il suo. Deludente.

Dove e quando di Benji e Fede – Voto: 4

Da Benji e Fede non si può volere molto di più. Mantengono invariato il loro standard. D’altronde, il target di riferimento è quello, e va anche bene così. Ma gli anni passano anche per loro e bisognerebbe iniziare a capire cosa vogliano fare da grandi. Immaturi.

Tequila e San Miguel di Loredana Bertè – Voto: 6

Non è il capolavoro della carriera della Bertè, ma di certo Tequila e San Miguel, con il testo firmato da Calcutta e Paradiso, riesce a prendersi la sufficienza, pur rimanendo musicalmente di una banalità raramente toccata da Loredana nella sua carriera. Semplice.

Margarita di Elodie e Marracash – Voto: 6

Da una coppia di alcolici a un drink che ha la sua storia. Al di là dell’aspetto gossipparo dato dalla neonata relazione tra i due, il brano si fa ascoltare. Elodie continua a possedere una voce tutto sommato sprecata per il pop da classifica (come quasi tutte le belle voci, a dir la verità), ma le sue parti funzionano. Un po’ meno quella di Marra, che ha scritto cose migliori nella sua carriera. Ma per ora ci accontentiamo. Sorpresa.

Nuova era di Jovanotti e Dardust – Voto: 5

Anche Jova di brani migliori ne ha scritti parecchi. Il testo di Nuova era ha poco da dire e dare. Musicalmente il brano regala qualche spunto d’interesse, ma tutto sommato non offre grandi innovazioni. E alla lunga stanca. Mediocre.

Avocado Toast di Annalisa – Voto: 7

Non è forse nemmeno ascrivibile alla categoria tormentoni. Su una base vagamente trap, la voce sempre eccellente di Annalisa ci regala un’interpretazione breve e intensa, dando senso a un testo più criptico di quanto possa sembrare. Gustosa.

Arrogante di Irama – Voto: 5

Da Nera ad Arrogante Irama ha già fatto un piccolo passo avanti. Ma ricordiamoci che ha in passato dichiarato di essere cresciuto ascoltando artisti come Battisti. Lecito aspettarsi ben altro. Acerbo.

Ostia lido di J-Ax – Voto: 6

Ci aveva molto deluso J-Ax al momento della pubblicazione di Ostia lido. Non fosse altro perché speravamo che, abbandonato Fedez, avesse chiuso coi tormentoni. E anche perché pochi giorni prima aveva rilasciato quella piccola perla di Timberland Pro. Ma tutto sommato il brano dedicato alle vacanze low cost rimane tra i più intelligenti di quest’estate. Utile.

Maradona y Pelé dei Thegiornalisti – Voto: 6

Prima canzone per una major firmata dai Thegiornalisti, ormai solo pop e per nulla più indie. Maradona y Pelé non è un brutto brano, ma è un passo indietro evidente rispetto alla scanzonata Felicità putta*a dell’anno scorso. Tommaso e compagni possono fare molto di più. Sufficienti.

Buona (cattiva) sorte di Tiziano Ferro – Voto: 5

La metamorfosi di Tiziano da melodico crooner a star della black music è iniziata non bene. Questo assaggio di Accetto miracoli non convince né per testo né per musica, tantomeno per arrangiamento. Non è una bocciatura, ma aspettiamo con ansia di ascoltare dell’altro per poter giudicare questa nuova veste del Tizianone nazionale. Rimandato.

Calipso di Charlie Charles e Dardust – Voto: 7

Charlie e Dardust mettono insieme tre grandi nomi dell’attuale panorama musicale italiano e fanno centro. Se Sfera sembra più a suo agio in apparizioni del genere che in canzoni proprie, e se Fibra è comunque sempre Fibra, a sorprendere è ancora Mahmood, che nel ritornello di Calipso conferma il suo potenziale e il feeling con i due producer. Team vincente.

Vivere tutte le vite di Elisa e Carl Brave – Voto: 5

Elisa ci piace in altra veste. Carl fa il suo, ma non basta. A salvarli è solo il divertimento che sembra trasparire dal video girato insieme. Fuori contesto.

Una volta ancora di Fred De Palma e Ana Mena – Voto: 4

A Fred De Palma piace il reggaeton e si trova bene con Ana Mena. L’abbiamo capito. Il bis non era poi necessario, visto che il brano dello scorso anno gira ancora alla grande su Spotify. Eccessivi.

Senza pensieri di Fabio Rovazzi – Voto: 6

Musicalmente Rovazzi non convince, anche se i producer con cui lavora gli confezionano sempre basi funzionali. Stavolta però, nel secondo capitolo di quella che si preannuncia come una saga, il videomaker mostra di aver qualcosa da dire e di volerlo fare a suo modo, con il rischio di far pensare generazioni spesso costrette a un ascolto passivo di versi privi di un perché. Solo per questo motivo gli diamo la sufficienza. Intrigante.

Di seguito il video di Senza pensieri:

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ultimo aggiornamento: 11 Agosto 2020 16:42

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